Pensioni mangiate dal peso del fisco

 In Italia le pensioni vengono spremute da una tassazione esagerata che va ad incidere più che sulle buste paga. Invece nel resto dell’ Europa al contrario le tasse vengono diminuite con aiuti e detrazioni fino a toccare il record della Germania dove, quasi, si annullano.

I punti più importanti della Legge di Stabilità approvata dal Senato

 Il Senato ha approvato il maxiemendamento proposto dal governo alla Legge di Stabilità con voto di fiducia. Il Senato ha dato la fiducia al governo anche sul Ddl bilancio. Il Ddl bilancio e quello stabilità passano ora alla Camera per l’approvazione finale e ci saranno altre modifiche.

Il Senato ha apportato modifiche alla legge, ma di modesto spessore. Molte questioni e possibili modifiche sono state lasciate in sospeso in mode che si la Camera a prendersene carico.

Legge di Stabilità approvata in Senato e nel maxiemendamento reddito di inserimento sperimentale e tagli delle pensioni d’oro

Come funziona e chi potrà avere il reddito minimo garantito

 L’approvazione al Senato con voto di fiducia del maxiemendamento del governo alla Legge di Stabilità contiene il reddito minimo garantito sperimentale. Il fondo sarà finanziato dal taglio delle cosiddette pensioni d’oro, del 6% di quelle che arrivano a 90 mila euro e del 18% di quelle sopra i 193 mila euro.

Il reddito minimo garantito si chiama Sia, Sostegno per l’Inclusione Attiva, e sarà presente in alcune città in modo sperimentale. I sussidi però si basano su pochi fondi e quindi non bisogna illudersi. In totale ci sono 120 milioni di euro per tre anni. In caso di estensione futura del reddito minimo garantito i costi per lo Stato sarebbero di circa 7 miliardi di euro per ogni anno, stando alla stima calcolata dalla commissione del governo.

Legge di Stabilità approvata in Senato e nel maxiemendamento reddito di inserimento sperimentale e tagli alle pensioni d’oro

 Il Senato ha votato la fiducia al governo per il maxiemendamento proposto alla Legge di Stabilità. Ieri si è trovata quindi la maggioranza sull’asse Letta-Alfano mentre gli uomini di Berlusconi sono passati all’opposizione. Il maxiemendamento introduce diverse novità a livello economico e fiscale che riguardano l’aspetto sociale e le pensioni.

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Governo, per pensioni precoci e usuranti, nessuna agevolazione

 Cancellata del tutto l’ipotesi di non tassare redditi inferiori a 12.000 euro, pareva potesse esserci un margine di discussione su delle modifiche da introdurre nella nuova Legge di Stabilità che avrebbero interessato le pensioni, dal freno all’aumento dal 27 al 28% dell’aliquota contributiva per le partite Iva; alla prospettiva di sostituire la cassa integrazione in deroga con l’ andare in pensione a 62 anni, invece che a 66 come stabilito dalla legge Fornero; allo sblocco della rivalutazione dei redditi da pensione superiori a circa 3.000 euro al mese; a possibili misure per determinate categorie di lavoratori, come precoci e usuranti.

Spending review, nessuna modifica pensioni donne

 Carlo Cottarelli, commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica delegato dal governo a tagliare 32 miliardi in tre anni ha promulgato il nuovo programma di lavoro ed ha dichiarato in merito che sostanzialmente  “Non sarà risparmiato nessun settore dalla spending review. E’ importante che le riforme non siano calate dall’alto ma sia creato un gruppo di consultazione con le parti sociali per discutere non solo della mobilità ma per avere imput, idee per la revisione della spesa” questo per cercare proprio di venire incontro alle esigenze di vari settori sociali e non trascurarne nessuno.

Pensioni, il peso fiscale è troppo elevato

 Pensioni basse e soprattutto tartassate dal Fisco, che in Italia, va ad incidere sulle pensioni più che sulle buste paga. Nel resto d’Europa al contrario le imposte vengono alleggerite con agevolazioni e deduzioni fino a toccare il record della Germania dove, quasi, si azzerano.

Pensioni, preoccupa il disavanzo dell’Inps

 Antonio Mastrapasqua, presidente dell’ Inps all’interno un incontro con la commissione di controllo degli enti previdenziali, evidenzia che il deficit dell’Inps può dare “segnali di non totale tranquillità”. Ha poi sottolineato di aver comunicato e scritto al ministro dell’Economia Saccomanni,e al ministro del Lavoro Giovannini, per coinvolgerli sul problema.