Le borse europee faranno registrare una partenza con il freno a mano tirato dopo i progressi di Tokyo (+0,5%) e i cali di ieri di Wall Street. Prevale, tuttavia, una discreta volatilità in avvio.

Le borse europee faranno registrare una partenza con il freno a mano tirato dopo i progressi di Tokyo (+0,5%) e i cali di ieri di Wall Street. Prevale, tuttavia, una discreta volatilità in avvio.

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Le Borse europee iniziano male la settimana che porta a Pasqua: un’ottava breve, non ci sarà infatti la seduta di venerdì, e senza spunti importanti al netto della diffusione degli indici Pmi in Eurolandia, della fiducia Ifo e Zew in Germania e del Pil finale negli Stati Uniti.

La Banca di Russia ha deciso di mantenere inalterati all’11% i tassi di riferimento, in considerazione dei “rischi elevati” relativi all’inflazione, malgrado il recupero del rublo e le migliorate condizioni esterne sui mercati.

La Gran Bretagna ha chiesto e ottenuto un mandato di arresto europeo per cinque banchieri sospettati nell’ambito dello scandalo sulla manipolazione dell’Euribor.

Continuano a farsi sentire gli scatenati dal nuovo QE Bce, i quali dopo una prima seduta interlocutoria hanno generato un rally dei listini nella giornata di venerdì scorso. L’onda lunga dell’Eurotower si propaga anche nell’inizio di questa nuova settimana.

Il problema dei crediti deteriorati non è da sottovalutare. Secondo il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, servono misure che porteranno a una riduzione dei crediti deteriorati nei bilanci delle banche.

Giunti all’otto marzo, ecco tutti i dividendi 2016 (relativi ossia all’esercizio 2015, che sono stati deliberati dal consiglio di amministrazione delle rispettive quotate).

L’Iran boccia senza mezzi termini la proposta di congelamento della produzione e il petrolio crolla di nuovo sotto quota 31 dollari, facendo affondare le Borse europee e non solo. Da Wall Street all’Asia, fino al Vecchio continente, la caduta è immediata.
Il petrolio prosegue nella sua fase di oscillazioni intorno alle prospettive di un taglio della produzione da parte dei Paesi Opec e della Russia. Nel frattempo i listini europei provano a consolidare i rialzi, in scia ai listini asiatici. Milano sale del 2,1%, sfruttando il rimbalzo di Telecom e l’andamento di Mps. In linea le altre: Londra aggiunge lo 1,45%, Francoforte 1,8%)e Parigi il 2%.