Mercati, la settimana della Bce

I mercati asiatici cercano di sfruttare il recupero del prezzo del petrolio, il quale sembra aver abbandonato ormai con un certo distacco i minimi da oltre un decennio aggiornati poche settimane fa, mentre i mercati europei si muovono in territorio negativo.

Crescita economica Italia, la Bce non basta

La politica monetaria della Banca centrale europea, per quanto espansiva, non è sufficiente a supportare la crescita economica del nostro Paese. Lo scrive a chiare lettere il Governo italiano all’interno del position paper sulla politica europea palesando come gli spazi di bilancio “dovrebbero essere integralmente utilizzati a supporto della ripresa”, in questa fase di ripresa modesta e di inflazione eccezionalmente bassa.

Il petrolio affossa i listini

Il petrolio crea nuovi problemi alle Borse e agli investitori. Durante gli ultimi mesi la correlazione tra andamento del prezzo dei brarili e mercati azionari è sempre più marcata.

Ripresa, nuovo intervento Bce a Marzo

Durante la riunione di marzo, la Bce interverrà nuovamente sul fronte finanziario. A confermarlo è il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, dinanzi al Parlamento Ue durante una sessione plenaria a Strasburgo.

Cina, nuova frenata

La Cina rimane un’incognita che grava sui mercati. Nelle sale operative, infatti, prevalgono gli ordini di vendita corroborati anche dall’inattesa battuta d’arresto del manifatturiero europeo.

Bce, nuovi interventi per favorire la ripresa

Sono numerose le nubi che si addensano sull’economia globale, in termini di prospettive, anche in questo 2016. Nell’area dell’euro, la sfida della Bce è assicurare che il sentiment mondiale non influisca negativamente sulla ripresa interna. Il rischio sarebbe un suo deragliamento.

Borse europee, tensione in attesa di Draghi

Si tratta di un’eterna altalena. I mercati europei non trovano stabilità. Piazza Affari prosegue la seduta tra alti e bassi facendo fatica a prendere posizione e guadagna l’1% a seguito di una serie di passaggi in territorio negativo e dopo aver lasciato ieri sul terreno il 4,8% (i listini del Vecchio continente hanno bruciato 233 miliardi di capitalizzazione).