Prorogata la scadenza della mini IMU al 24 gennaio 2014

 Per il mese di gennaio 2014 era stata prevista, sin dai tempi di redazione della Legge di Stabilità, la scadenza della mini IMU, quella parte di tassazione sulla prima casa che è rimasta a carico dei contribuenti in seguito all’innalzamento delle aliquote da parte di molti comuni italiani. 

Scadenza Imu 24 gennaio, chi deve fare il saldo

  E’ stato stabilito, secondo le ultime notizie, il termine ultimo per eseguire il tanto contestato versamento per saldare la rata mini Imu, tassa imposta da alcuni comuni sulla prima casa che così è stata rimandata in una forchetta di date dal 16 al 24 gennaio. in ogni caso l’emendamento alla Legge di Stabilità ha decretato di fatto quali saranno i contribuenti che dovranno  fare il pagamento e il mini saldo di gennaio 2014.

Come si calcola l’importo dell’IMU con aliquota diversa

 Il 16 dicembre scorso milioni di contribuenti italiani sono stati chiamati al pagamento dell’IMU, nel giorno in cui era stata fissata la scadenza del relativo saldo. I contribuenti italiani in quell’occasioni si sono trovati in situazioni diverse fra loro in merito agli importi dal pagare. 

Chi deve pagare la mini Imu a gennaio 2014

 La scadenza per effettuare il versamento per il pagamento della rata mini Imu imposta da alcuni comuni sulla prima casa è stata posticipata dal 16 al 24 gennaio. L’emendamento alla Legge di Stabilità ha stabilito quali contribuenti dovranno pagare il mini saldo di gennaio 2014.

Nuove risorse ai Comuni per le detrazioni Tasi

 L’Aula di Montecitorio ha approvato oggi, esprimendo il suo sì definitivo, il testo della Legge di Stabilità, che nei prossimi giorni passerà quindi al Senato, per ricevere anche da quest’aula la definitiva approvazione. Restano ancora da approvare alla Camera, gli ultimi documenti di bilancio, come la Nota di variazione e il ddl di Bilancio, ma il Governo ha già annunciato alcune ulteriori novità sul piano fiscale. 

Nuova mini stangatina per la casa

 Le aliquote Imu sono state fissate, e gli abitanti di 2.436 comuni dovranno pagare il 40% di differenza tra l’aliquota base del 4 per mille e gli eventuali aumenti sulla prima casa decisi dai sindaci. Più di un terzo dei proprietari.