Sindacati e governo verso l’intesa per il Jobs Act

A partire dalla prossima settimana, il Premier Matteo Renzi si dice disposto a “Riaprire la sala verde” (quella destinata alla concertazione) per gli incontri con Cgil, Cisl e Uil in merito alla riforma con la quale il suo governo si gioca gran parte del futuro: il Jobs Act.

Al via la Riforma della Pubblica Amministrazione – Ecco le misure

 Uno degli argomenti principali discussi nell’ultimo consiglio dei ministri è stato quello della Riforma della Pubblica Amministrazione. Se ne parla già da molto tempo ma solo nell’ultimo periodo si è effettivamente accelerato su questo fronte. Così il premier Matteo Renzi a conclusione della conferenza stampa ha illustrato le principali misure che saranno contenute all’interno del disegno di legge per la riforma della PA. 

Terzo Settore, Matteo Renzi lancia al consultazione per la riforma

 Con un documento pubblicato su Twitter, il premier Matteo Renzi ha tracciato le linee guida per la riforma del Terzo Settore, aprendo, contestualmente, una consultazione pubblica.

Tutti i cittadini italiani, quindi, potranno esprimere la propria opinione sul tema mandando una mail all’indirizzo [email protected] entro il 13 giugno. Da questa consultazione nascerà il disegno di legge delega che il Consiglio dei Ministri voterà il 27 giugno.

Le famiglia italiane si sentono precarie, ma hanno fiducia in Renzi

 Le speranza delle famiglie italiane hanno il volto di Matteo Renzi. Il neo premier, nonostante le accese polemiche che non si sono mai fermate dal giorno del suo arrivo alla Presidenza del Consiglio, è riuscito a conquistarsi la fiducia degli italiani, che vedono in lui una possibilità concreta di uscita dalla crisi economica.

A dirlo, un’indagine Confcommercio-Censis, che però mette in evidenza anche come la maggior parte delle famiglie vive costantemente una sensazione di precarietà e di instabilità.

L’Italia vede il ritorno degli investitori?

 Gli investitori internazionali hanno dato all’Italia tre mesi di tempo per eseguire le riforme e rinnovare l’economia. La domanda è se in Italia ci sarà una ripresa o un nuovo declino che possa mettere in discussione il futuro non solo del nostro Paese ma anche dei paesi della zona euro.

La sfida del Presidente del Consiglio Matteo Renzi è quella di alleggerire la pressione fiscale, abbassare la burocrazia e mantenersi entro i parametri Ue. Una sfida difficile che punta alla crescita.

 

Le aziende italiane all’estero stanno tornando in Italia

 

In alcune importanti conferenze sugli investimenti in Italia sono state messe in mostra la bassa valutazione delle imprese italiane e la scarsa competitività unite all’alto debito pubblico. Renzi ha pochi mesi per dimostrare che l’Italia si sta impegnando a riformare l’economia e convincere gli investitori.

I grandi investitori stanno tornando dopo la crisi economica del 2010 e del 2011. Nel mese di marzo, Rosneft è diventato il più grande azionista di Pirelli e nello stesso mese, Blackstone ha acquistato il 20 per cento di Versace e Fintech e Btg Pactual hanno comprato quasi il 7 per cento della più antica banca d’Italia che è la Monte dei Paschi di Siena. Il fondo di private equity Charterhouse ha comprato laNuova Castelli, il più grande esportatore d’Italia di parmigiano. Gli investitori statali cinesi sono nuovi proprietari del 2 per cento di Eni ed Enel. Inoltre, fondo americano BlackRock quest’anno ha comprato quote significative di circa il 5 per cento ciascuno in quattro delle maggiori banche italiane: UniCredit, Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena e Banco Popolare.

Nel frattempo, i primi segnali di miglioramento della domanda dei consumatori italiani significa che alcuni investitori stanno vedendo delle opportunità nelle aziende. Un fondo d’investimento gestito da George Soros ha recentemente acquistato una partecipazione nel più grande gruppo dei centri commerciali in Italia.

Marco Gubitosi, partner di Legance, ha affermato che le misure di riforma ndegli ultimi due anni, che rientrano nel “Salva Italia”, stanno finalmente avendo il loro impatto sull’ambiente aziendale italiano.

Gli imminenti stress test bancari e un riesame della qualità dell’attivo stanno guidando inoltre la ricapitalizzazione del settore bancario.

La recente riforma proposta da Renzi sul mercato del lavoro prevede di portare da 12 a 36 mesi la possibilità di fare contratti per i lavoratori temporanei. Un elemento che è stato accolto bene dagli investitori e dalle aziende per fornire maggiore flessibilità.

Alle conferenze di Londra, gli investitori hanno suggerito altri due catalizzatori per gli investimenti: le privatizzazioni di società controllate dallo Stato e puntare sull’Expo 2015 a Milano.

Tuttavia, in Italia l’opposizione alle riforme non manca e c’è la necessità di trovare un accordo.

Renzi taglierà le tasse anche per pensionati, partite Iva e incapienti

 Il decreto sul taglio dell’Irpef è stato proposto ed è alla firma del Presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Nel testo sono stati confermati appunto il taglio dell’Irpef, che garantisce un aumento in busta paga per i lavoratori di 80 euro al mese, l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, che passano dal 20% al 26%, i tagli alle spese dei ministeri, che aumentano e considerano anche la presidenza del consiglio, e i tagli alle società partecipate dallo Stato e alla Rai.

Il testo però non prevede nulla per gli incapienti, i pensionati e la partite Iva. E da qui sono arrivate diverse critiche al governo perché non ha considerato coloro che hanno un reddito basso. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi su questo ha affermato: “Ho preso un impegno con le partite Iva, gli incapienti e i pensionati di proseguire il lavoro iniziato con i dipendenti di abbassamento delle tasse”. Le dichiarazioni di Renzi sono arrivate durante la sua diretta in cui ha risposto alle domande su Twitter dei cittadini.

 

Riforme, l’Eurogruppo spinge l’Italia di Renzi

 

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva già detto che per queste categorie si sarebbe pensato qualcosa: “Lo Stato deve restituire qualcosa, per la prima volta abbiamo abbassato le tasse. Abbassare le tasse è giusto e doveroso e noi lo facciamo”.

Renzi ha confermato che gli 80 euro non sono un aumento spot ma di una decisione stabile. E su Twitter aveva attaccato Beppe Grillo dicendo: “I comici milionari dicono che 80 euro sono una presa in giro. Se provassero a vivere con 1200 euro al mese non lo direbbero”. Una risposta alle critiche di Grillo che aveva parlato di una mossa elettorale e di un aumento basso.

Pareggio di bilancio rinviato un anno per i debiti della Pa

 Alla Camera è scoppiata una polemica ieri nella conferenza dei capigruppo dopo che Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia, ha insistito per avere la lettera che il Mef ha inviato alla Commissione europea. Una condizione che ha portato il Presidente della Camera Laura Boldrini a sospendere la seduta. Brunetta voleva avere la lettera per sapere quali sono stati i punti alla base della richiesta di rinvio di un anno del raggiungimento del pareggio nel rapporto tra deficit e Pil.

In una nota il ministero dell’Economia ha affermato che la lettera con le comunicazioni del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e la Commissione europea è stata inviata in serata ai presidenti delle Commissioni bilancio delle Camere e per conoscenza ai presidenti delle stesse.

 

Per Padoan l’economia in Italia è ancora fragile ed è necessario rinviare il pareggio di bilancio

 

La lettera del Mef chiede il rinvio di un anno dell’obiettivo di pareggio del bilancio rifacendosi alla clausola delle circostanze eccezionali. Queste circostanze sono descritte con riferimento al fatto che il governo ha deciso di pagare un’ulteriore quota di 13 miliardi di euro di debiti della pubblica amministrazione alle imprese italiane. Il Mef parla di temporanea deviazione dagli obiettivi di pareggio di bilancio e di risparmi che saranno accumulati per finanziare il piano di riforme.

Il capogruppo di Forza Italia Brunetta ha criticato il governo, dicendo che si nasconde dietro al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e che è necessario conoscere la linea politica ed economica che il governo propone. Il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta ha affermato che la scelta del Mef è “Confusa e sbagliata. Oscure le ragioni dello scostamento dell’obiettivo di medio termine”.

Per Visco nel Def proposte che rischiano di diminuire il credito delle banche

 Il Documento di economia a e finanza (Def) presentato dal governo Renzi la scorsa settimana prevede il raddoppio della tassazione sulla rivalutazione delle quote di partecipazione delle banche al capitale di Bankitalia. Per il Presidente del Consiglio Renzi è ora che anche le banche paghino e che si restituisca qualcosa a chi ha sempre pagato, con riferimento ai cittadini. Sono state queste le sua affermazioni nei giorni scorsi.

Renzi sembra andare dritto per la sua strada, ma è arrivata anche la puntualizzazione del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Per Visco, il raddoppio della tassazione proposto dal governo nel Def andrà ad avere un effetto sulle disponibilità di fondi delle banche che sono utilizzate per fare credito. Visco mette quindi in rilievo il rischio che il credito alle imprese e alle famiglie, che si è già contratto negli ultimi anni, possa riflettere l’impatto di questa scelta.

 

Banca d’Italia, Visco sprona le imprese italiane ad un profondo mutamento

 

Nella conferenza stampa a Washington, dove il numero uno di Bankitalia si trova con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per l’International monetary and financial committee del Fondo mometario internazionale (Fmi), ha precisato che un effetto che non si vedrà però quest’anno è anche il fatto che questa rivalutazione di capitale sarà utilizzata per la vigilanza. Visco ha poi affermato: “Un sistema bancario che funziona è essenziale per la ripresa. Le banche italiane sono in salute. Ora le imprese però abbiano più credito”.

Padoan ha parlato della situazione dell’economia italiana che è migliorata e del fatto che l’Italia è uno dei pochi Paesi ad avere un rapporto deficit – Pil nei parametri.

La Commissione europea non si esprime sul Def in attesa della valutazione

 Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha difeso i suoi piani di riforma fiscale contro la critica dentro e fuori al suo partito, mentre la Commissione europea ha ricordato all’Italia il suo impegno per equilibrare il bilancio.

Renzi, che ha illustrato il Documento di economia e finanza (Def), è stato criticato per non avere fornito dettagli sui tagli alla spesa. Il DEF, che deve essere presentato alla Commissione europea, aggiorna le previsioni economiche del governo e fornisce il quadro per i suoi piani di bilancio nei prossimi anni.

 

Nel Def stime di crescita riviste e più soldi per pagare i debiti della Pa

 

Stefano Fassina, membro del Pd e all’interno del precedente governo e che si è scontrato spesso con Renzi, ha affermato che il Def non ha segnato alcun cambiamento nella politica economica per l’Italia e si tradurrà in meno crescita, meno posti di lavoro e più il debito pubblico.

Si prevede che entro la fine dell’anno il governo sarà costretto a prendere misure correttive per raggiungere l’obiettivo per il deficit di bilancio. Il Presidente del Consiglio Renzi ha affermato che per quest’anno è esclusa la necessità di una correzione fiscale e ha detto che le previsioni del governo di una crescita economica dello 0,8 per cento è stato molto prudente.

La Commissione europea e il Fondo monetario internazionale (Fmi) prevedono una crescita per l’Italia dello 0,6 per cento, ma non tengono conto di 6,7 miliardi di euro di tagli fiscali per i salari che Renzi ha detto entreranno in vigore a maggio. Questi tagli si tradurranno in un aumento di circa 80 euro al mese in busta paga per circa 10 milioni di italiani e la speranza del governo è che i cittadini potranno spendere i soldi e rinvigorire la domanda interna cronicamente debole.

Il Def prevede che il debito pubblico in Italia, il secondo più alto nella zona euro, salirà a un nuovo record di 134,9 per cento del Pil quest’anno, contro una precedente previsione del 132,8 per cento. Il portavoce Simon O’Connor ha affermato che la Commissione europea non ha potuto valutare se il Def abbia rispettato gli impegni dell’Italia e che lo potrà fare quando avrà ricevuto il documento completo. La Commissione pubblicherà le sue raccomandazioni specifiche gli Stati membri il mese prossimo, quando si aggiorneranno anche le previsioni economiche.

Renzi lancia la campagna “E voi cosa tagliereste?”

 Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi esprime soddisfazione per l’approvazione del Documento di economia e finanza (Def) da parte del Consiglio dei Ministri. Le coperture per le riforme proposte sono state trovate e tra queste anche quella del taglio del cuneo fiscale che porterà all’aumento di 80 euro degli stipendi dei lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato.

Renzi ha affermato: “I gufi sono serviti, avevano detto che avrei tagliato la sanità e invece taglio gli stipendi dei dirigenti pubblici e faccio pagare un miliardo alle banche”.

 

Def e spending review, la sfida del governo Renzi

 

In una intervista al Corriere della Sera, il Presidente del Consiglio ha detto che gli italiani potranno partecipare alla scelta dei tagli da fare nella campagna “E tu cosa taglieresti?”. Renzi ha affermato: “Partiamo subito e chiediamo ai cittadini di segnalarci sprechi, enti inutili, complessità burocratiche, privilegi odiosi e pasticci amministrativi”.

Sul Def il premier ha anche detto che chi critica il fatto che non c’è riferimento alla lotta all’evasione avrà una risposta e che è possibile che ci saranno tagli sulle spese per la difesa. Il Def rivede la crescita e su questo Rendi ha affermato: “Noi stimiamo la crescita nel 2014 allo 0,8% non all’1,1%. Siamo rigorosi, ma sarei contento se fossimo smentiti in positivo. Stiamo dando numeri non ballerini come speravate voi. Il ministro Padoan è partito dal Piano nazionale delle riforme che manderemo all’Europa alla fine del mese e verrà valutato a maggio. Le riforme sono centrali e strategiche, precondizione per la ripresa economica e sono non solo un punto di orgoglio ma un impegno morale da parte nostra”.