Pagamenti: un “aiuto” alle imprese

 Un nuovo decreto ufficiale è stato pubblicato in Gazzetta ed interessa tutte le aziende italiane perché legifera sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Il decreto non fa altro che recepire una direttiva comunitaria del 2011.

Cosa succederà dunque a partire dal primo gennaio 2013? Tutti i nuovi contratti tra le aziende e tra le aziende e le PA dovranno rispettare i nuovi termini di pagamento per evitare more, risarcimenti o nullità delle clausole. 

Il pagamento di merci e servizi dovrà essere effettuato entro 30 giorni se non sono stati previsti altri termini, oppure entro 60 giorni se esiste un termine definito nel contratto. Se del contratto fanno parte beni e servizi forniti da un’impresa pubblica o partecipata da Stato, Regioni, province ed altri enti locali, o se fanno parte del contratto enti che forniscono assistenza sanitaria, il termine di pagamento è automaticamente di 60 giorni.

Nel caso di ritardo di pagamento, sono previsti degli interessi sulla somma da versare, calcolati giornalmente, equivalente all’8 per cento della somma da versare, ma le imprese possono anche concordare un diverso tasso d’interesse.

In più, chi fa credito ottiene anche 40 euro come risarcimento forfettario del danno e un rimborso dei costi eventualmente sostenuti per il recupero crediti. Regole specifiche sono state definite per le Pubbliche Amministrazioni. Il riferimento normativo è il decreto legislativo 192/2012.

ForEX: oggi si parla di…

 Il mercato valutario, ogni giorno, sottosta alle oscillazioni definite in base agli appuntamenti dell’agenda economia e finanziaria. Nella giornata di oggi i cosiddetti market mover sono tanti e arrivano dall’Australia, dalla Cina, dalla Svizzera, dagli Stati Uniti e dall’Europa in generale.

Saranno decisive le riunioni delle banche centrali che con le loro interpretazioni economiche potrebbero lasciare intuire i prossimi passi compiuti nell’anno venturo. Andiamo con ordine.

Dall’Australia arriveranno i dati sulle vendite al dettaglio. La previsione è quella di un leggero calo dell’indice che misura il valore totale delle vendite al dettaglio, con un passaggio dallo 0,5 allo 0,4 per cento. Si tratta di un risultato al di sopra delle aspettative e questo potrebbe determinare un aumento del valore della valuta australiana.

Lo yuan cinese, invece, sarà influenzato dai dati PMI manifatturiero. Siccome si prevede una leggerissima espansione del settore manifatturiero cinese, la moneta non dovrebbe andare molto al di là dei livelli definiti la scorsa settimana.

Calano le stime sulle vendite al dettaglio in Svizzera ma quel che interessa maggiormente sono gli indici PMI di Europa ed America che incidono rispettivamente sull’Euro e sul Dollaro.

La produzione manifatturiera nel Vecchio Continente è in aumento rispetto al mese scorso e questo particolare ha un piccolo impatto anche sull’Euro. L’effetto potrebbe essere più interessante se saranno in linea con l’indice PMI europeo, anche i dati sul settore manifatturiero spagnolo ed italiano.

L’indice PMI americano, invece, ha sempre un impatto importante sul mercato e i dati di novembre parlano di un leggero calo rispetto al mese precedente con il passaggio dal 51,7 a 51,5.

Le crisi in Europa e in America

 La crisi economica e finanziaria che stiamo vivendo ha una portata globale. A fronte di tante economie emergenti che stanno tirando fuori le unghie, ci sono tanti colossi economici che stanno venendo meno. In realtà da un continente all’altro la crisi è vissuta in maniera differente.

Chi investe in opzioni binarie e quindi specula anche sulla crisi deve tener conto della diversificazione degli indicatori che possono suggerire in che direzione andrà il mercato. Per esempio, in questo momento la crisi interessa sia l’America che l’Europa ma mentre il Vecchio Continente arranca, gli States sembrano crescere.

La situazione europea. L’Eurozona non riesce a reagire alla crisi, per cui si sono bloccati i consumi e le politiche del lavoro messe in campo dai vari stati, non riescono effettivamente a creare occupazione. Non aiutano le varie politiche di austerity, né la mancanza di un’interpretazione unica della crisi da parte di tutti gli stati membri dell’UE. Molti sono convinti che saranno necessari tantissimi sacrifici prima di vedere la luce, ma altri considerano possibile l’uscita dalla crisi solo a patto di una svalutazione della moneta unica.

La situazione americana. In America c’è crisi e nonostante questo la fiducia dei consumatori è ancora alta, non sono ancora in atto politiche di austerity, mentre si adotta una politica fiscale e monetaria espansiva. In questo modo il PIL resta ad un livello interessante e il rapporto tra il Prodotto Interno Lordo e il debito si è in qualche modo stabilizzato. Sicuramente ci sono prospettive più interessanti rispetto all’Italia.

Indicatori ForEX: impariamo a distinguerli

 Il valore di un investitore si calcola sulla base della sua capacità predittiva, sulla sua intuizione relativa alle quotazioni future di un titolo o di una valuta. Non si tratta certo di un’abilità magica, ma di un’attenta analisi di alcuni indicatori.

Nel settore ForEX ci sono due tipi di indicatori: ci sono quelli leading, i principali, che interpretano i segnali di un trend anticipando le inversioni di tendenza; e poi ci sono quelli lagging, che invece riescono a dare interpretazioni della situazione, dopo che il trend è stato definito.

Nel primo insieme si posizionano ad esempio l’oscillatore stocastico, il Relative Strenght Index, oppure l’Average Directional Index. Degli indicatori lagging, invece, fanno parte le medie mobili, le bande di Bollinger o anche la Parabolic Stop and Reverse.

Le due serie di indicatori vanno combinate per avere indicazioni più realistiche di quello che accadrà sul mercato. Per esempio, se ci affidassimo esclusivamente agli indicatori leading, potremmo perdere tantissimo del nostro investimento perché non sono tenuti in considerazione i segnali di ingresso e di uscita cosiddetti fasulli.

In pratica non si ha una visione realistica di quel che accade. Gli indicatori lagging, da questo punto di vista, sono  molto più precisi ma arrivano in ritardo rispetto al presentarsi del trend e anche piazzare gli ordinativi in ritardo comporta una perdita di possibili profitti.

Il consiglio che si dà a chi investe nel ForEX è di sperimentare con cautela una combinazione soddisfacente.

Fine dell’accordo Facebook-Zynga

 Facebook e Zynga sono due aziende che da sempre collaborano per rendere più divertente e appetibile l’esperienza degli utenti sul social network. Non che Zynga si occupi di User Exsperience Design, semplicemente produce giochi.

Zynga, tanto per ricordarlo, è la madre di FarmVille e CityVille. Da tempo cerca di emanciparsi dalla cornice del social network, pur sapendo che migrando verso altri lidi, anche di sua proprietà, non riuscirà a portare con sé i facebookiani con tutti i loro amici.

Nonostante la perplessità appena annunciata, nei giorni scorsi Facebook e la casa di produzione di giochi online hanno raggiunto un accordo che in qualche modo svincola Zynga dal social network blu: non ci sarà più un accordo privilegiato con Facebook che, a sua volta, potrà aprire le porte ad altri sviluppatori.

L’accordo esisteva già dal 2010 ma non era mai stata definita una data certa per la separazione. Fino a questo momento, infatti, si era piuttosto del modo con cui Facebook avrebbe dovuto far crescere gli utenti di Zynga prima di lasciarla andare.

Ora, la separazione è prevista per il prossimo 31 marzo 2013. Sul fronte “giochi” si è fatta già avanti un’altra azienda pronta a rimpiazzare Zynga, si tratta dell’Electronics Arts; sul fronte borsistico, invece, si prende atto di un accordo che pende a favore di Facebook. Il titolo del social network infatti, dopo l’annuncio ufficiale, guadagna subito valore e le sue azioni tornano al livello di 27,27 dollari, mentre perde quota il titolo Zynga che lascia sul terreno di Wall Street ben 12 punti percentuali. 

Gli strumenti derivati del risparmio gestito: le opzioni

 Attraverso la sottoscrizione di una opzione, il contraente acquisisce il diritto a vendere o acquistare un’attività finanziaria (che può essere di diverso tipo in base al contratto stipulato) ad un prezzo che è stato già pattuito in sede di stipulazione del contratto, ma in un momento futuro (o in più momenti che rimangano, comunque, all’interno del periodo di esercizio del contratto).

In gergo l’acquisto di una attività finanziaria in un contratto di opzione è definita come call, mentre la vendita si chiama put. Il prezzo prefissato è il prezzo di esercizio o strike price. Quando l’acquirente decide di esercitare il suo diritto di opzione (acquisto o vendita di una attività) la controparte ha l’obbligo di eseguire la prestazione al prezzo concordato indipendentemente dallo spot price (prezzo corrente) di quella attività.

Se il contraente decide di esercitare l’opzione call (acquisto) guadagnerà solo nel caso in cui lo spot price dell’attività acquistata è maggiore dello strike price; allo stesso modo se l’acquirente esercita l’opzione put (vendita) il valore della transazione sarà positivo  se lo spot price dell’attività sottostante è inferiore allo strike price.

 

Gli strumenti derivati del risparmio gestito: i futures

 Per i futures esiste un apposito mercato di scambio, in cui i pagamenti sono regolati da un intermediario (in gergo si chiama clearing house). L’intermediario ha il compito di liquidare quotidianamente, a uno dei due contraenti, la differenza tra il future price (il prezzo concordato del future) e lo spot price (ossia il prezzo a cui quel future viene scambiato sul mercato in quel giorno).

Esistono diverse tipologie di futures (valute, moneta, obbligazioni, indici di mercato azionario, delle merci e di metalli preziosi) e per ognuna di queste è previsto un apposito mercato di scambio.

Quando si stipula un contratto future deve essere prevista sia la quantità delle attività sottostanti, la valuta di quotazione delle attività stesse, la data e i termini di consegna. La consegna è il momento in cui il contratto future viene estinto e può avvenire per regolamento monetario o con l’acquisto di una posizione di copertura.

Le finalità dei futures sono l’hedging, cioè la riduzione del rischio legato alle variazioni di prezzo delle attività sottostanti, e la speculazione, ossia la previsione dell’andamento di mercato.

Il prezzo di ogni future è determinato tramite arbitraggio: il prezzo del future è il valore atteso dell’hedging, a cui si deve sottrarre un determinato tasso free-risk.

Cala l’occupazione anche nel settore agricolo

 L’agricoltura è stato l’unico comparto dell’economia in cui i posti di lavoro sono aumentati nella prima parte del 2012, ma il trend positivo si è, purtroppo, arrestato nel terzo trimestre del 2012 con una flessione tendenziale del 4,3 per cento, che corrisponde a 38 mila lavoratori in meno tra luglio e settembre.

Secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori) questo calo sarebbe dovuto all’aumento esponenziale degli oneri fiscali, all’impennata dei costi produttivi che si sommano alle difficoltà del comparto causate dalla siccità che ha bruciato interi raccolti.

Più precisamente, la classe più colpita da questa emorragia di posti di lavoro sono stati gli autonomi (-9,8 per cento), soprattutto nelle zone del centro Italia. La Cia vede il settore agricolo in affanno a causa della mancanza di interventi adeguati che hanno provocato un appesantimento della gestione aziendale, soprattutto a discapito delle piccole imprese.

La situazione dell’agricoltura sta profondamente cambiando: la crisi e le difficoltà legate all’aumento della pressione fiscale rende impossibile la sopravvivenza delle realtà minori che o si trovano costrette a chiudere o si piegano all’assorbimento da parte di aziende più grandi, le quali, quindi, possono assumere manodopera, ma non ai ritmi tenuti nella prima parte dell’anno.

Lavorare nella ristorazione siciliana

 Il settore della ristorazione in Sicilia cerca personale da impiegare per un’azienda operante nella ristorazione collettiva, i candidati che supereranno le selezioni saranno poi distribuiti nelle varie sedi in tutto il territorio siciliano.

Le posizioni ricercate dalla Divisione Specializzata Ho.Re.Ca. dell’Agenzia per il Lavoro Articolo1 sono:

20 addetti mensa per il porzionamento e la somministrazione dei pasti. I requisiti minimi richiesti sono comprovata esperienza nel settore e attestato HACCP in corso di validità.

20 cuochi e aiuto cuochi per la preparazione dei pasti. Anche in questo caso ai candidati è richiesta esperienza nel ruolo e autonomia nelle mansioni da svolgere e attestato HACCP in corso di validità.

Per coloro che volessero avere maggiori informazioni sulle offerte in corso e per un eventuale invio della candidatura, Articolo 1 ha messo a disposizione la mail [email protected], il numero di fax 095 7169103.

L’invio della candidatura può avvenire anche direttamente all’indirizzo Articolo1 Agenzia per il Lavoro Via Guzzardi, 26 – 95127 Catania.

Coin assume nei Concept Store Excelsior

 Concept Store Excelsior sono il fiore all’occhiello del Gruppo Coin. Negozi della grande distribuzione, pensati e progettati per un pubblico esigente e alla ricerca dell’eccellenza, al loro interno oltre ai reparti Abbigliamento per Uomo e Donna, Accessori, Beauty e Tecnologia, hanno anche Food Market con prodotti freschissimi e di alta qualità.

Per questo, anche le risorse che verranno impiegate nei Food Market devono essere all’altezza dello stile proposto e avere una particolare cura per il cliente.

Sono aperte diverse posizioni per le sedi di Lombardia e Veneto.

Responsabili reparto gastronomia, salumeria, macelleria e ortofrutta per le sedi di Milano e Verona

Ausiliari alle vendite e cassieri per la sede di Verona

In totale si tratta di circa 20 posti di lavoro disponibili. Per tutti i dettagli e i requisiti richiesti per le diverse posizioni, così come per l’invio della propria candidatura, visitare la pagina Carriere del Gruppo Coin.